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La meraviglia della domanda e...la risposta che non arriva.

Immagine del redattore: daniela di stefanodaniela di stefano

Aggiornamento: 10 feb

“Vi fu un tempo in cui facevi domande perché cercavi risposte, ed eri felice quando le ottenevi. Torna bambino: chiedi ancora.” C.S. Lewis
Assuan, villaggio Nubiano
Assuan, villaggio Nubiano

Le domande sono il primo modo per porsi in relazione, cioè rivolgersi, con la propria attenzione, a qualcosa o qualcuno che si reputa "interessante", che suscita curiosità e da cui potremmo ottenere una risposta. Ricevere una risposta conferma una reciprocità, la disponibilità all'ascolto e al riscontro, e questo gratifica.

A domanda, risposta.


La citazione qui sopra di Lewis mi colpisce moltissimo e per questa ragione voglio esplorarla in più passaggi, forse un pò analitici.


Da bambini facevamo continuamente domande, era il primo atto conoscitivo verbale (dell'era pre-tablet, pre-tecnologia digitale soporifera) poi la vita offre dei modelli da conoscere e seguire, con questi arriva l'esperienza e con essa alcune risposte... fino al probabile ridimensionamento delle domande: alcune si estinguono, altre restano nel tempo, altre ancora trovano un'accettabile spiegazione.

Sono arrivata però al punto di chiedermi, di alcune persone adulte che spesso mi trovo davanti per svariate ragioni, se esse abbiano ancora delle domande o se sono esattamente come appaiono: con tutte le risposte in tasca. Questa è una domanda che a loro vorrei rivolgere...se avessi confidenza.

Già, se avessi confidenza, cioè fiducia, quell'atteggiamento di predisposizione, di speranza e tranquillità che fa "confidare" nella risposta dell'altro. Una risposta a una domanda banale, non per forza esistenziale, inerente il lavoro, un quesito tecnico, un dubbio ad esempio, in qualsiasi modalità, cioè posta di persona, al telefono, o con un biglietto, per mail, per messaggio, o altro ancora.


Che non sempre le domande abbiano risposta in questa vita, l'ho capito, non l'ho accettato per molte dure prove che ho affrontato, ma mi è chiaro, può accadere. Nessuna risposta o motivazione, una traccia, nemmeno una "mini" obiezione o una reazione adeguata, almeno a colmare il vuoto che gli interrogativi senza risposta portano con sé.


Le domande sono strumenti potenti nella relazione di aiuto: creano spazio, aprono possibilità, stimolano il pensiero critico e invitano alla scoperta di sé.

Possono generare movimento interiore, apertura ad un dialogo, un confronto, anche senza una risposta immediata.

Non è solo il contenuto ad essere importante, ma anche il modo in cui viene posta una domanda: con curiosità autentica, con sensibilità e magari senza aspettative rigide.

Se ben posta, una domanda non impone, ma accompagna a più reazioni, a più possibilità di rispondere e... noi scegliamo bene a chi porla, perché ci siamo fatti un'idea di chi la riceve, sappiamo che possiamo farla ...almeno in teoria.


La rivolgiamo a chi potrebbe darci seriamente un riscontro: non solo ci serve avere una risposta, ma la persona con cui interloquiamo potrebbe essere l'unica, la sola in possesso di una giusta risposta.


Le domande potremmo classificarle in svariati modi, non solo nella relazione di aiuto:

Aperte o Chiuse, Dirette o Indirette, Retoriche, Riflessive, Proiettive, Provocatorie, e molto altro... una volta poste possono essere illuminanti per chi le riceve... ed io tengo molto a questo effetto nel Counseling.

Il Counseling è innanzitutto domanda, è un ponte verso la riflessione, il risveglio ...e all'improvviso arriva l'insight, lo sblocco (!), l'intuizione su cui la persona inizierà a lavorare.


La meraviglia risiede nella sua forza intrinseca: è generativa!

Quando una domanda viene formulata inizia la ricerca della risposta, nella relazione ha avvio uno scambio, l'intenzione di esprimersi in qualche modo. Si apre una porta al desiderio di sapere, di imparare, o, semplicemente, il bisogno di comunicare.

"Io desidero comunicare con te."


Più in generale, nella quotidianità, cosa succede quando l'altro non si attiva per dare risposta alle nostre domande, per comunicare?

Che ne è della domanda senza risposta ...e di noi?


I Parte - be continued



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Daniela Di Stefano 

Arteterapeuta a Modello Polisegnico©, Reg. Arteterapeuti ArTeA n. 428-2022.

Socia Arte-si Associazione Artiterapie della Svizzera Italiana 

mail: distefano.arteterapia@gmail.com 

 

Counselor Relazionale in PNL e Art Counselor, Reg. Counselor A.N.Co.Re. n.459-2018

mail: distefano.counseling@gmail.com

tel: 0039-3272888715   0041-767925994

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